In un angolo fumoso e disperato dell’universo Vertigo, 100 Bullets è la risposta moderna al noir classico, infuso con paranoia post-moderna, cinismo d’acciaio e una delle più complesse architetture narrative mai viste nel fumetto americano. Una serie lunga, affilata come un rasoio, che ha ridefinito il crimine in chiave letteraria e visiva.

Cosa faresti se potessi uccidere, impunemente?

Ogni storia comincia con una valigetta.

Dentro: una pistola. Cento proiettili non rintracciabili. E un dossier. Il dossier ti dice chi ti ha rovinato la vita. E tu sei libero di decidere: spari o no?

L’uomo che ti porge la valigetta è l’Agente Graves, figura enigmatica, gelida, un angelo vendicatore o un demone in giacca e cravatta, dipende dal punto di vista.

Questo punto di partenza si ripete all’inizio, come una serie di racconti criminali a sé stanti, ma ben presto si capisce che ogni storia è un tassello in un mosaico più vasto e oscuro. E il quadro completo è devastante.

Un’opera monumentale

  • 100 numeri, pubblicati tra il 1999 e il 2009 da Vertigo/DC Comics.
  • Autore: Brian Azzarello, maestro del dialogo tagliente e del noir sociale.
  • Disegnatore: Eduardo Risso, con un tratto nervoso, grafico, teatrale: ombre profonde, luci taglienti, personaggi scolpiti nel peccato.

Giustizia vs Vendetta

Ogni caso è una variazione sul tema: cosa succede quando puoi vendicarti senza conseguenze? La scelta non è mai semplice. Ogni proiettile spara una domanda etica, non solo una pallottola.

Libero arbitrio

La valigetta non è una trappola. È una scelta. Ma il libero arbitrio, in un mondo dominato dal potere, è davvero libero?

Il Potere e le Cospirazioni

La vera spina dorsale della serie è l’antico conflitto tra due fazioni segrete: i Minutemen, ex sicari ora in esilio, e il Trust, una cabala di tredici famiglie che controllano segretamente il mondo. Sì, 100 Bullets è anche una storia di geopolitica criminale e occulto potere ereditario.

Identità e tradimento

Molti dei personaggi principali (Dizzy, Cole, Loop…) scoprono di avere legami con i Minutemen, e la rivelazione li strappa dalle loro vite ordinarie per catapultarli in una guerra sporca, antica, inevitabile.

Azzarello scrive dialoghi che mordono. I personaggi non parlano: ringhiano, bisbigliano, insinuano. Le sue sceneggiature sono fitte di slang, giochi di parole, ambiguità. Niente è detto per caso. Ogni battuta è un colpo sparato nell’anima del lettore.

Risso, dal canto suo, disegna un’America che puzza di whisky, sudore e benzina. I volti sono maschere. Il bianco e nero è gestito con un uso geniale del contrasto. E quando arriva il rosso – sangue, neon, luce – è sempre per colpire duro.

Personaggi memorabili

  • Agent Graves: un demiurgo oscuro, freddo come il ghiaccio, sempre un passo avanti a tutti.
  • Dizzy Cordova: da piccola criminale a regina tragica. Il cuore pulsante della serie.
  • Cole Burns, Wylie Times, Lono: tutti ex-Minute Men, tutti segnati dal tempo, dalla memoria, e dal desiderio di redenzione o vendetta.
  • Shepherd, Megan Dietrich, Augustus Medici: burattinai, traditori, costruttori di imperi criminali.

100 Bullets è uno dei pochi fumetti crime ad aver unito successo di critica, culto di nicchia e coerenza narrativa su lunga distanza. Ha vinto Eisner Award, Harvey Award, ed è stato elogiato da Alan Moore, Warren Ellis e persino James Ellroy.

È una serie che ha influenzato il modo in cui il noir può essere raccontato nei comics, e che ha gettato le basi per molte altre opere contemporanee: Criminal di Brubaker & Phillips, Scalped, The Black Monday Murders… tutti devono qualcosa ad Azzarello e Risso.

100 proiettili, 100 verità

100 Bullets non è solo una serie a fumetti. È un esperimento morale. È un viaggio nell’oscurità del potere, della vendetta e del desiderio. È l’America come teatro noir, con la pistola carica, pronta a sparare – o a farti decidere se vale la pena farlo.

Perché in fondo, ogni lettore che apre un volume si trova davanti la stessa domanda:
Se nessuno potesse fermarti… cosa faresti?