La serie animata Junji Ito Maniac: Japanese Tales of the Macabre approdata su Netflix nel gennaio 2023, rappresenta un viaggio inquietante attraverso l’immaginario di uno dei maestri indiscussi del manga horror.
Adattando fedelmente 20 racconti selezionati dai lavori di Junji Ito, lo show cattura l’essenza disturbante e visionaria delle sue opere.
Le storie esplorano un’ampia gamma di temi che spaziano dall’orrore corporeo all’inquietante soprannaturale, fino al surreale psicologico, il tutto condito da un’animazione che mira a rendere giustizia alla ricchezza dei dettagli e all’atmosfera dei manga originali.
La serie, non lineare nella narrazione e volutamente antologica, permette agli spettatori di immergersi in un universo unico, fatto di stranezze inquietanti e di paura senza tempo.
Episodi
- “Il mistero della casa delle ceneri”
In questo episodio, una coppia viene attirata in una casa dove strani eventi li conducono a scoprire segreti oscuri e inquietanti legati al passato dell’edificio. La trama si infittisce tra apparizioni spettrali e oggetti che prendono vita, portando i protagonisti a confrontarsi con l’orrore puro. - “La donna degli orecchini a spirale”
Un’ossessione per un paio di orecchini dall’aspetto insolito trascina una giovane donna in un vortice di eventi inspiegabili. Ben presto, la spirale degli orecchini si rivela più di un semplice simbolo, diventando un portale per un abisso di follia. - “Gli ospiti inattesi”
Una famiglia si ritrova ad accogliere degli estranei sotto il loro tetto. All’inizio, la situazione sembra solo bizzarra, ma presto si trasforma in un incubo claustrofobico quando i nuovi arrivati iniziano a comportarsi in modo sempre più inquietante. - “Tomie: Il ritratto maledetto”
L’episodio segue un artista che tenta di catturare la bellezza di Tomie in un dipinto. Ma come molti prima di lui, scoprirà che l’immortalità di Tomie porta con sé un prezzo terribile. Il quadro sembra vivere di vita propria, con conseguenze devastanti. - “I palloni impiccati”
In una città assediata da strane teste giganti fluttuanti, ogni persona scopre che il proprio volto è riflesso su uno di questi macabri palloni. Quando i palloni iniziano a inseguire le persone, i cittadini si ritrovano in una corsa disperata per sfuggire a una morte inevitabile. - “Il tunnel”
Un uomo ritorna al suo paese natale e si avventura in un tunnel che, secondo le leggende locali, è infestato da spiriti. Ciò che trova all’interno è molto peggio di qualsiasi racconto, e la sua vita viene segnata per sempre da ciò che ha visto. - “I lunghi capelli nel sottotetto”
Quando una donna scopre che lunghi capelli neri crescono misteriosamente nel suo sottotetto, si ritrova a svelare un segreto agghiacciante. Questi capelli non sono ciò che sembrano, e la loro origine porta a rivelazioni strazianti. - “Il fantasma del liceo”
Una scuola è tormentata da una serie di apparizioni fantasmagoriche. Alcuni studenti decidono di indagare, ma le loro scoperte mettono a nudo verità che sarebbe stato meglio non conoscere. L’orrore si intensifica man mano che il passato oscuro della scuola viene alla luce. - “La ragazza con la maschera di ferro”
Una ragazza indossa una maschera di ferro per nascondere il suo volto sfigurato. Quando la maschera viene rimossa, il terrore si diffonde, rivelando un segreto che sconvolge chiunque lo scopra. La sua vera natura porta una maledizione a tutti quelli che incrociano il suo cammino. - “La vendetta della bambola”
Un bambino riceve una bambola di pezza che sembra essere dotata di vita propria. Ben presto, la bambola comincia a compiere atti crudeli, e il ragazzo deve scoprire come liberarsi di lei prima che sia troppo tardi.
La serie di Junji Ito su Netflix si presenta come un’ottima introduzione all’opera del maestro dell’horror, offrendo episodi che catturano la sua capacità unica di inquietare e affascinare.
Gli spettatori possono aspettarsi un’esperienza angosciante, che non manca di rendere omaggio alla complessità e alla profondità dei suoi manga.
Riferimenti e ispirazioni
Pur non citando direttamente altre opere, la serie presenta elementi che richiamano vari riferimenti culturali e letterari:
- “Tomie: Shashin”: L’episodio su Tomie, una ragazza immortale che incanta e distrugge chi la circonda, richiama il concetto di femme fatale presente in molte opere letterarie e cinematografiche.
- “Kubitsuri Kikyū” (I palloni impiccati): La visione di teste giganti fluttuanti nel cielo può ricordare l’estetica surreale di artisti come Salvador Dalí, sebbene non vi siano riferimenti diretti.
- “Yaneura no Nagai Kami” (I lunghi capelli nel sottotetto): La tematica dei capelli come elemento horror è presente anche in film come The Ring, sebbene l’approccio di Ito sia unico e distintivo.
- “Kabi” (Muffa): La trasformazione della casa in un ambiente ostile richiama il concetto di ambiente domestico che diventa minaccioso, presente in molte opere horror.
- “Soichi”: Il personaggio di Soichi, con le sue stranezze e comportamenti inquietanti, può ricordare figure eccentriche presenti in opere di autori come Edward Gorey.
In generale, l’opera di Junji Ito è influenzata da autori come H.P. Lovecraft, Kazuo Umezu e Hideshi Hino, e presenta tematiche ricorrenti come l’orrore corporeo, l’incomprensibile e il soprannaturale.
La serie Junji Ito Maniac si distingue per la sua capacità di trasporre in animazione l’atmosfera disturbante e unica dei manga originali, offrendo agli spettatori un’esperienza visiva intensa e inquietante.