John HAMMOND

Nel panorama musicale contemporaneo, pochi artisti sono riusciti a fondere le radici del blues con l’energia del rock moderno come i Black Keys. Originari di Akron, Ohio, Dan Auerbach e Patrick Carney hanno intrapreso un percorso musicale che li ha portati dai seminterrati polverosi alle arene mondiali, mantenendo sempre viva l’essenza del loro sound grezzo e autentico.

Akron e l’inizio di un sogno

Dan Auerbach e Patrick Carney si sono conosciuti da bambini, crescendo nello stesso quartiere di Akron. Nonostante frequentassero ambienti diversi durante il liceo, la passione per la musica li ha uniti. Nel 2001, dopo aver abbandonato l’università, hanno deciso di formare un duo musicale, registrando il loro primo album nel seminterrato di Carney con attrezzature rudimentali. Il nome “The Black Keys” deriva da un’espressione utilizzata da un amico di famiglia con schizofrenia, che chiamava le persone “black keys” quando era frustrato con loro.

Discografia

1. The Big Come Up (2002)

Album di debutto registrato in modo lo-fi, che ha gettato le basi per il loro sound blues-rock. Contiene cover di artisti come Muddy Waters e R.L. Burnside, mostrando fin da subito le loro influenze musicali.

2. Thickfreakness (2003)

Registrato in 14 ore, questo album consolida il loro stile crudo e diretto. Brani come “Set You Free” e “Hard Row” evidenziano la loro energia grezza e la chimica tra Auerbach e Carney.

3. Rubber Factory (2004)

Registrato in una fabbrica abbandonata, l’album presenta un suono più maturo e strutturato. Brani come “10 A.M. Automatic” e “Girl Is on My Mind” mostrano una maggiore complessità nelle composizioni.

4. Magic Potion (2006)

Primo album con Nonesuch Records, mantiene l’approccio DIY ma con una produzione più pulita. Brani come “Your Touch” e “Just Got to Be” mostrano una maggiore varietà stilistica.

5. Attack & Release (2008)

Prodotto da Danger Mouse, introduce elementi più sperimentali e arrangiamenti più ricchi. Brani come “I Got Mine” e “Strange Times” mostrano una nuova direzione sonora per la band.

6. Brothers (2010)

Album che segna il loro successo commerciale, vincitore di tre Grammy Awards. Brani come “Tighten Up” e “Howlin’ for You” combinano il loro stile blues con un appeal più pop.

7. El Camino (2011)

Prodotto nuovamente da Danger Mouse, presenta un suono più energico e orientato al rock. Brani come “Lonely Boy” e “Gold on the Ceiling” mostrano la loro capacità di creare hit radiofoniche.

8. Turn Blue (2014)

Album più psichedelico e introspettivo, con influenze evidenti da Pink Floyd. Brani come “Weight of Love” e “Fever” mostrano una band in evoluzione.

9. Let’s Rock (2019)

Ritorno a un sound più diretto e rock, senza l’uso di tastiere. Brani come “Lo/Hi” e “Go” mostrano la loro abilità nel creare riff accattivanti.

10. Delta Kream (2021)

Omaggio al blues del Mississippi, con cover di artisti come R.L. Burnside. Un album che celebra le loro radici musicali.

11. Dropout Boogie (2022)

Collaborazioni con artisti come Billy Gibbons, mantiene il loro stile distintivo. Brani come “Wild Child” mostrano la loro capacità di evolversi pur rimanendo fedeli al loro sound.

12. Ohio Players (2024)

Ultimo album, continua a esplorare le radici blues con un tocco moderno. Collaborazioni con artisti come Beck e Noel Gallagher aggiungono nuove sfumature al loro sound.

Tour e concerti memorabili

I Black Keys sono noti per le loro esibizioni energiche. Hanno partecipato a festival come il South by Southwest nel 2003 e hanno intrapreso tour mondiali, suonando in arene e stadi. Dopo una pausa nel 2015, sono tornati nel 2019 con il tour di “Let’s Rock”, seguito da altri tour per promuovere gli album successivi.

Curiosità

  • Il nome “The Black Keys” deriva da un’espressione usata da un amico di famiglia con schizofrenia, che chiamava le persone “black keys” quando era frustrato con loro.
  • Hanno collaborato con artisti come RZA e Danger Mouse, ampliando il loro sound oltre il blues-rock.
  • Le loro canzoni sono apparse in numerosi film, serie TV e spot pubblicitari, aumentando la loro popolarità.