La moneta che corrompe tutto
Al centro della serie c’è una singola moneta, apparentemente antica, che passa di mano in mano nel corso dei decenni. Ogni volta che qualcuno la trova, qualcosa di terribile accade. La moneta promette fortuna, potere, successo, vendetta… ma a un prezzo altissimo.
La struttura è quella dell’antologia: ogni numero è una storia autoconclusiva, scritta da un autore diverso, ma connessa tematicamente e narrativamente alla moneta. Il risultato è una collezione di incubi, ciascuno con una voce distinta, ma tutti intrisi dello stesso marchio maledetto.
Il vero cuore pulsante della serie è Michael Walsh, artista e co-creatore, che disegna ogni numero. Il suo stile sporco, dinamico, con uso potente del bianco e nero spezzato da lampi di rosso e argento, dà coerenza visiva alla varietà narrativa.
Tra gli sceneggiatori coinvolti ci sono nomi di primissimo piano del fumetto contemporaneo:
- Chip Zdarsky – per il primo numero, una storia che mescola rock, fallimento e possessione.
- Kelly Thompson, Ed Brisson, Jeff Lemire, Ram V, Joshua Williamson – ognuno con una prospettiva unica, dallo slasher alla tragedia gotica, dal futuro distopico alla stregoneria coloniale.
Horror in tutte le sue forme
The Silver Coin è un omaggio all’horror nella sua totalità. Ogni episodio esplora un diverso sottogenere:
- Slasher e body horror
- Satanismo e stregoneria
- Horror psicologico e soprannaturale
- Cyber-horror e futuro distopico
- Paranoia suburbana e vendetta familiare
Il bello della serie è che può mutare continuamente tono, periodo storico e stile narrativo, pur restando riconoscibile grazie alla presenza costante della moneta e al tratto inconfondibile di Walsh.
Volume per volume: struttura e tematiche
Volume 1: The Silver Coin
Contiene i primi cinque numeri. Ogni storia è autoconclusiva ma lascia intravedere una mitologia che collega le origini della moneta a un male antico.
Si va dal 1978 all’epoca moderna, passando per incendi, concerti rock finiti in carneficina, e mostri personali evocati dal desiderio.
Volume 2: The Silver Coin – The Devil’s Due
Altri cinque racconti. Il tono si fa più cupo, il passato della moneta si approfondisce. Si esplora l’America rurale, l’horror adolescenziale, e persino il futuro.
Volume 3: The Silver Coin – Curse
La maledizione prende forma. Si avvertono connessioni più forti, e il disegno di Walsh diventa sempre più visionario.
Il tempo si piega, la moneta appare in contesti più surreali, e la saga assume un respiro quasi cosmico.
Perché leggerlo
- Perché ogni numero è una sorpresa.
Può essere un horror puro, un noir esistenziale, un dramma familiare… e funzionerà sempre. - Perché è un tributo al potere della narrazione breve.
Pochi autori riescono a costruire storie horror così efficaci in venti pagine. - Perché costruisce un mondo attraverso frammenti.
Il puzzle della maledizione si compone lentamente, in modo elegante. - Perché il disegno è un’esperienza sensoriale.
Walsh porta l’horror sulla pagina con potenza espressiva, violenza lirica, ed empatia visiva.
Una nuova pietra miliare del fumetto horror
The Silver Coin è un’opera che dimostra come l’antologia possa essere moderna, compatta, e terrificante. È una collezione di racconti che lascia il segno, come le incisioni di un incubo antico.
Un omaggio all’horror di ieri, e una reinvenzione per il lettore di oggi.
Riferimenti cinematografici e letterari principali
Volume 1 – The Silver Coin
Il ciclo fondativo. Ogni storia funziona a sé stante, ma c’è già un filo conduttore legato al desiderio, al fallimento e alla violenza che segue la moneta.
#1 – “The Ticket” (Chip Zdarsky)
Riferimenti:
- Trick or Treat (1986)
- The Devil’s Candy (2015)
- Faust (Goethe)
Un giovane chitarrista ottiene il successo grazie alla moneta, ma si trasforma in uno strumento di distruzione. Riflessione sulla musica come medium di possessione. Il riferimento al patto faustiano è centrale.
#2 – “Girls of Summer” (Kelly Thompson)
Riferimenti:
- Sleepaway Camp (1983)
- Friday the 13th (1980)
- Carrie (Stephen King)
Teen horror classico con sottotesto di vendetta e disfunzione sociale. Il campo estivo è teatro di prepotenze e orrori, come da tradizione slasher. L’elemento soprannaturale porta Carrie nella dinamica.
#3 – “Death Rattle” (Ed Brisson)
Riferimenti:
- The Thing (John Carpenter)
- Rats (James Herbert)
- Outbreak (Robin Cook)
Ambientato nel 1993, gioca sul panico infettivo e l’elemento contagiato, con tratti da horror virale. Il corpo ospita una maledizione mutante. La moneta è un vettore di malattia.
#4 – “2467” (Jeff Lemire)
Riferimenti:
- Akira (Katsuhiro Otomo)
- Ghost in the Shell
- Black Mirror
Futuro distopico, ipercontrollo, polizia brutale. L’horror qui è sociale e tecnologico, con una moneta che riaccende l’istinto di ribellione in un mondo spento. Lemire introduce temi alla 1984.
#5 – “Covenant” (Michael Walsh)
Riferimenti:
- The Witch (Robert Eggers)
- The Crucible (Arthur Miller)
- Le Fanu / Poe
Nella New England coloniale, una ragazza stringe un patto oscuro per salvarsi da una comunità repressiva. L’episodio esplora lo scontro tra fede e desiderio, tra ordine sociale e natura selvaggia.
Volume 2 – The Devil’s Due
Qui si comincia a vedere il filo conduttore della moneta come agente storico del caos.
#6 – “High Score” (Joshua Williamson)
Riferimenti:
- Brainscan (1994)
- Arcade (1993)
- Videodrome (Cronenberg)
Giovani ossessionati dai videogame trovano nella moneta un modo per “vincere davvero”. L’ossessione digitale è il vero mostro.
#7 – “Dark Passage” (Vita Ayala)
Riferimenti:
- Candyman (1992)
- Tales from the Crypt
- Hoodoo / folklore afroamericano
Una maledizione urbana prende corpo in un vicolo pericoloso. Tema: le storie che ritornano, la memoria violenta dei luoghi, e l’identità razziale.
#8 – “The Dancer” (Matthew Rosenberg)
Riferimenti:
- Black Swan (Aronofsky)
- Suspiria (Argento)
- Masque of the Red Death
Nel mondo della danza classica, la moneta fa scattare un orrore da ossessione estetica e distruzione fisica. Il corpo come campo di battaglia artistico.
#9 – “Cameron” (Ram V)
Riferimenti:
- Jacob’s Ladder
- Session 9
- David Lynch
Storia onirica, straniante, che gioca sull’identità e sulla realtà distorta. L’orrore qui è psicologico e si insinua in profondità.
#10 – “The Hero of Waverly” (Walsh)
Riferimenti:
- Stephen King’s It
- Scary Stories to Tell in the Dark
- Miti locali / leggende metropolitane
La moneta arriva in una piccola cittadina, diventando catalizzatore di un male antico. Classico racconto del male che ritorna sotto forma di eredità.
Volume 3 – Curse
Un passo verso il simbolismo puro. Le storie diventano più allegoriche, la narrazione assume toni quasi esistenziali.
#11 – “The Coin of Zor” (Walsh)
Riferimenti:
- Barbarella
- Heavy Metal
- Flash Gordon
Fantascienza pulp con critica sociale e umorismo nero. Qui la moneta entra nella space opera in stile psichedelico, portando caos in un universo già grottesco.
#12 – “The Glow” (Stephanie Phillips)
Riferimenti:
- Annihilation (film e libro)
- The Colour Out of Space (H.P. Lovecraft)
Un viaggio in una zona contaminata da una presenza ultraterrena. Horror ecologico e cosmico, dove la moneta è una spora che amplifica il degrado.
#13 – “Black Light” (Johnny Christmas)
Riferimenti:
- The Ring
- Blair Witch Project
- House of Leaves
Found footage e maledizioni tecnologiche. La moneta è parte di un esperimento su realtà alternativa. Storia claustrofobica e inquietante.
#14 – “The Map” (Walsh)
Riferimenti:
- The Ninth Gate
- Hellraiser
- House of Mystery / EC Comics
Un uomo cerca un luogo proibito seguendo indizi misteriosi. Horror esoterico, dove la conoscenza è malattia e la moneta guida verso la perdizione.
#15 – “Harvest” (Walsh)
Riferimenti:
- Children of the Corn
- Midsommar
- The Lottery (Shirley Jackson)
Setta rurale, sacrificio, follia religiosa. Qui la moneta è già diventata parte del rito. L’orrore non è più individuale ma collettivo.
The Silver Coin è un tour attraverso tutte le incarnazioni dell’horror moderno e classico. Ogni episodio è un piccolo omaggio che trasforma archetipi noti in variazioni nuove, disturbanti, visivamente potentissime.