Nell’immaginario letterario gotico dell’Ottocento, pochi autori hanno saputo evocare con altrettanta potenza il senso del soprannaturale come Joseph Sheridan Le Fanu. Nato a Dublino nel 1814, Le Fanu fu un autore enigmatico quanto i suoi personaggi, un uomo schivo, malinconico, ma capace di penetrare nei recessi più cupi dell’anima umana. Scrittore di racconti e romanzi, giornalista e direttore editoriale, Le Fanu ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del weird tale e dell’orrore psicologico, anticipando suggestioni che avrebbero ispirato giganti come Bram Stoker, M.R. James e H.P. Lovecraft.
Un protestante nella nebbia dell’Irlanda
Figlio di una famiglia protestante di origini hugonotte, Joseph Sheridan Le Fanu cresce in una società segnata da tensioni religiose e politiche. Studia legge al Trinity College di Dublino, ma non esercita mai la professione forense. Sin da giovane si dedica invece al giornalismo, diventando direttore di importanti giornali irlandesi come il “Dublin University Magazine”, attraverso cui diffonderà molte delle sue storie più celebri.
Dopo la morte della moglie nel 1858, Le Fanu cade in una profonda depressione e si ritira progressivamente dalla vita pubblica. È in questo periodo che scrive i suoi lavori più intensi e disturbanti, improntati a una visione dell’esistenza segnata da fantasmi, colpe inconfessabili e apparizioni interiori tanto quanto esterne.
Il maestro della ghost story
Joseph Sheridan Le Fanu è oggi considerato uno dei padri della ghost story moderna. A differenza di molti autori gotici a lui contemporanei, Le Fanu adotta un approccio più sottile e psicologico: i suoi fantasmi non sempre si rivelano apertamente, ma si insinuano, lentamente, in un’atmosfera di ambiguità e sospensione. Il terrore, nei suoi racconti, è spesso un sussurro piuttosto che un urlo.
Le opere principali
In a Glass Darkly (1872)
Questa raccolta di racconti rappresenta il vertice della sua produzione. Le storie sono presentate come casi clinici raccolti dal dottor Martin Hesselius, antesignano dei detective dell’occulto. Fra i cinque racconti spiccano due autentici capolavori:
– Green Tea
Un religioso tormentato comincia a vedere una scimmia demoniaca che lo perseguita. La creatura potrebbe essere frutto della psicosi… oppure qualcosa di molto più sinistro. Racconto straordinario sull’ossessione e la perdita del controllo.
– Carmilla
Probabilmente l’opera più celebre di Le Fanu, “Carmilla” è il primo grande racconto vampiresco della letteratura moderna scritto prima di “Dracula”. La giovane Laura stringe un ambiguo e seducente legame con Carmilla, una figura femminile misteriosa e inquietante. Atmosferico, decadente e sottilmente erotico, il racconto è un precursore del vampiro come archetipo sensuale e alieno, influenzando profondamente la tradizione gotica e queer.
Uncle Silas (1864)
Questo romanzo gotico rappresenta una delle vette della narrativa dell’orrore psicologico vittoriano. Racconta la storia della giovane Maud, erede di una fortuna, affidata alla tutela dello zio Silas, figura cupa e ambigua. Con trame ereditate dai romanzi gotici settecenteschi, il libro mescola tensione gotica, paranoia e critica della società patriarcale. Ancora oggi è un esempio straordinario di tensione narrativa costruita attraverso il dubbio e il sospetto.
The House by the Churchyard (1863)
Un romanzo storico con forti tinte noir, ambientato nella Dublin suburbana del Settecento. Intrighi, misteri, morti sospette e un crimine sepolto nel passato costruiscono una trama che anticipa elementi del romanzo poliziesco. Ricco di ironia e dettagli storici, è uno dei lavori più sfaccettati dell’autore.
The Wyvern Mystery (1869)
Altro romanzo gotico incentrato su un castello isolato, eredità oscure e segreti familiari. Più atmosferico che d’azione, è un esempio perfetto della capacità di Le Fanu di evocare inquietudine attraverso paesaggi interiori e simbolici.
The Room in the Dragon Volant (1872)
Racconto di suspense ambientato in Francia, con un giovane viaggiatore inglese che si imbatte in una rete di illusioni e trappole mortali. Meno sovrannaturale di altre opere, ma narrativamente impeccabile.
L’eredità di Le Fanu
Joseph Sheridan Le Fanu morì nel 1873, nel silenzio che sempre aveva cercato. Ma il suo contributo alla letteratura dell’orrore e del mistero ha continuato a riverberare per generazioni. Lovecraft lo considerava uno dei suoi maestri spirituali. Bram Stoker, anche lui irlandese e grande ammiratore, avrebbe attinto a piene mani dall’atmosfera e dalla simbologia di Carmilla per creare il suo Dracula.
Le Fanu ha saputo coniugare il gotico settecentesco con la sensibilità moderna, anticipando il passaggio dall’horror esteriore al perturbante psicologico. Nei suoi racconti la paura non è mai esplicita, ma lenta, insinuante, inevitabile. È il sospetto, l’ombra, il non detto che travolge i protagonisti – e i lettori.
Se oggi possiamo parlare di horror psicologico e gotico introspettivo, è anche grazie a questo gentiluomo irlandese che scriveva di fantasmi, ma parlava, in fondo, delle nostre colpe e dei nostri abissi interiori.