Origini editoriali
Lady Snowblood nasce nel 1972 come manga seinen serializzato sulle pagine della rivista Weekly Playboy, un contenitore rivolto a un pubblico adulto, dove violenza, erotismo e critica sociale potevano coesistere.
Gli autori sono due maestri:
- Kazuo Koike, alla sceneggiatura, già noto per Lone Wolf and Cub e Crying Freeman. Uno scrittore di tragedie umane, sempre pronte a esplodere in sangue.
- Kazuo Kamimura, al disegno, uno degli illustratori più eleganti e lirici della sua epoca, maestro della linea sottile e della composizione drammatica.
L’unione di questi due talenti genera una saga potente, letteraria, e visivamente mozzafiato.
La vendetta di una figlia senza infanzia
La protagonista, Yuki, nasce in carcere dal grembo di una donna consumata dall’odio. Sua madre, Sayo, ha messo al mondo una figlia solo per darle un compito: vendicare la distruzione della sua famiglia, brutalizzata da una banda di criminali durante l’era Meiji.
Yuki viene cresciuta fin dall’infanzia come una macchina per uccidere: addestrata nelle arti della spada, dell’inganno, della seduzione. È una lama camuffata da geisha, un angelo della morte travestito da bambola di porcellana.
Il manga segue la sua implacabile ricerca dei colpevoli, una vendetta che si dipana tra bordelli, case di piacere, duelli sotto la neve e intrighi politici.
Vendetta, femminilità, corruzione
Il manga non è solo una saga di sangue. È anche:
- Una riflessione sulla vendetta come eredità genetica, una missione che trasforma l’identità della protagonista.
- Una critica feroce alla società patriarcale, dove la donna è spesso vittima o strumento, ma nel caso di Yuki, è anche giudice e carnefice.
- Un’esplorazione dell’ipocrisia della modernizzazione giapponese, dove i vestiti occidentali e le istituzioni borghesi coprono la stessa ferocia del passato feudale.
La bellezza visiva dei disegni di Kamimura contrasta con la crudezza delle azioni narrate, generando un effetto lirico e disturbante.
Il manga originale è composto da due grandi cicli narrativi:
- Lady Snowblood (1972 – 1973)
- Composto da 20 capitoli raccolti in 3 volumi.
- Racconta l’addestramento di Yuki e il compimento della vendetta nei confronti dei carnefici della madre.
- Lady Snowblood: Love Song of Vengeance (Shurayukihime Gaiden, 1974)
- Seguito diretto ambientato dopo la fine della vendetta.
- Yuki diventa una figura coinvolta in trame politiche e rivoluzionarie.
- Il tono diventa più politico, pessimista, quasi nichilista.
In Italia, l’opera è stata pubblicata da Panini Comics e successivamente ristampata in edizioni da collezione, spesso integrali, che rendono giustizia all’eleganza del tratto di Kamimura.
Stile visivo e impatto artistico
Kamimura lavora su tavole ricchissime, dove l’estetica classica giapponese si fonde con il dinamismo moderno. Scene di violenza convivono con primi piani poetici. Ogni sfida, ogni morte, ogni tradimento è coreografato come una danza macabra.
Le influenze del teatro kabuki, dell’ukiyo-e e della narrativa popolare si avvertono in ogni pagina. Il volto di Yuki, freddo come l’acciaio, è diventato uno degli archetipi del fumetto giapponese.
Eredità e influenze
- Ha ispirato direttamente il film Lady Snowblood (1973), a sua volta adattato fedelmente dal primo arco narrativo.
- Quentin Tarantino ha citato apertamente l’opera come fonte primaria per la costruzione di Kill Bill, riprendendo perfino il tema musicale e la struttura narrativa.
- L’estetica della vendetta femminile, dal cinema exploitation al moderno action noir, deve moltissimo a Yuki e al lavoro dei due Kazuo.
Una rosa che fiorisce sul sangue
Lady Snowblood è molto più di una storia pulp. È una tragedia epica disegnata con delicatezza, un’ode alla bellezza perduta e alla furia incontrollabile. Yuki è una figura tragica, non un’eroina, ma un simbolo della vendetta come destino.
Il manga resta oggi un punto di riferimento per chiunque voglia capire come si può raccontare la brutalità senza rinunciare alla grazia. E come si può trasformare la neve in una tela per il rosso del sangue.