John HAMMOND
Quando una cometa attraversa il cielo di Los Angeles, la maggior parte della popolazione si trasforma in polvere rossa o in zombie affamati.
Due sorelle adolescenti, armate di fucili e sarcasmo, si ritrovano a combattere per la sopravvivenza in una città deserta.
Un mix di horror, commedia e fantascienza che cattura lo spirito degli anni ’80 con stile.
IL GIORNO DOPO… MA CON IL LUCIDALABBRA
Los Angeles, ore 03:00. Una cometa attraversa il cielo notturno. La città guarda in alto, festeggia, si abbraccia. Poi… puff. Sparisce tutto. Rimane solo polvere rossa, zombie radioattivi e due ragazze con più stile di Madonna e più grinta di Chuck Norris.
Night of the Comet è la prova che gli anni ’80 potevano trasformare anche l’apocalisse in un videoclip patinato. Il film di Thom Eberhardt è un piccolo miracolo di tono: tra horror, commedia e teen movie, mescola sapientemente citazioni da La notte dei morti viventi e Valley Girl con un’estetica fluo da MTV e dialoghi affilati come lamette rosa shocking.
LE SORELLE DELL’ALBA RADIOATTIVA
Le protagoniste, Catherine Mary Stewart e Kelli Maroney, sono due sorelle che si svegliano un bel mattino e scoprono di essere tra le pochissime sopravvissute al passaggio della cometa. Una lavora al cinema e sogna di essere una eroina d’azione, l’altra è una cheerleader col mitra. Insieme affrontano zombie, scienziati sospetti e lo shopping post-apocalittico in un centro commerciale vuoto. Hello, capitalism!
ZOMBIE, SCIENZIATI E SCARPETTE NEON
Non aspettatevi effetti speciali hollywoodiani: questo è un B-movie con anima, dove anche un tubo catodico spento racconta più della trama. Gli zombie sono pochi ma memorabili, le ambientazioni deserte sono stranamente poetiche, e il ritmo scivola via come una cassetta degli A Flock of Seagulls.
Un cult in piena regola, tra il girl power proto-Buffy e l’immaginario atomico da Guerra Fredda con un twist da teen movie. Forse non spaventa, ma conquista. Se l’apocalisse deve venire, speriamo che arrivi anche con ombretti glitterati e Uzi carichi.
Rosa shocking, sangue e ironia. L’apocalisse non è mai stata così cool.