ALL YOU NEED TO KNOW ABOUT H.P. Lovecraft

L’influenza di H.P. Lovecraft sull’immaginario collettivo e l’evoluzione dell’orrore

Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è uno degli autori più influenti della letteratura horror del XX secolo, capace di plasmare un nuovo tipo di terrore cosmico che ancora oggi permea la cultura popolare.

La sua produzione letteraria, caratterizzata da un’atmosfera densa di angoscia e da un’attenzione ossessiva verso l’ignoto, ha avuto un impatto straordinario sulla narrativa horror e sulla cultura mondiale.

L’orrore cosmico: una rivoluzione concettuale Lovecraft ha ridefinito il concetto stesso di orrore, discostandosi dai modelli tradizionali legati al soprannaturale e alle creature mostruose per esplorare una forma di paura più sottile e devastante: l’orrore cosmico. In questa prospettiva, il terrore nasce dalla presa di coscienza dell’infinità dell’universo e dell’insignificanza dell’umanità rispetto a forze e intelligenze superiori e indifferenti. I Grandi Antichi e le entità lovecraftiane, come Cthulhu, Yog-Sothoth e Nyarlathotep, rappresentano simboli di un potere insondabile che l’uomo non può comprendere né contrastare. L’orrore cosmico destabilizza le certezze umane, facendo vacillare la razionalità e portando alla follia coloro che osano indagare oltre i limiti della conoscenza.

Il Necronomicon:

il libro maledetto di Abdul Alhazred Il “Necronomicon”, uno dei più celebri elementi del mito di Cthulhu, è un grimorio immaginario creato da Lovecraft. Attribuito al “pazzo arabo” Abdul Alhazred, il libro raccoglie conoscenze proibite sugli Antichi e su rituali blasfemi che permettono di evocare o entrare in contatto con entità cosmiche. Il Necronomicon tratta temi di magia nera e cosmologia oscura, offrendo una visione terrificante di universi paralleli e forze antiche pronte a soggiogare l’umanità. La sua influenza è tale che molti credono erroneamente nella sua reale esistenza, complici anche i falsi volumi pubblicati nel corso degli anni. Il mito del Necronomicon ha attraversato i confini della narrativa, radicandosi profondamente nella cultura popolare e ispirando opere letterarie, cinematografiche e ludiche.

Origine e Nome
Lovecraft lo descrive come un grimorio scritto dall’arabo pazzo Abdul Alhazred, un mistico e poeta vissuto nell’VIII secolo d.C. Il nome Necronomicon deriva dal greco e può essere interpretato come “Libro delle Leggi dei Morti” o “Riguardo ai Riti dei Morti”. Questo titolo esoterico evoca già un senso di proibizione e pericolo.

  • Contenuti e Influenze
    Il Necronomicon esplora il rapporto tra l’uomo e le forze cosmiche, descrivendo creature antiche come Cthulhu, Yog-Sothoth e Nyarlathotep. Parla di rituali che permettono di evocare entità ultraterrene e di segreti proibiti che, se rivelati, possono portare alla follia. In particolare, si dice che contenga rivelazioni su mondi paralleli, cicli cosmici e divinità alienee che abitano al di fuori della nostra realtà.
  • Il Mito della Realtà del Necronomicon
    Nonostante Lovecraft abbia sempre dichiarato che il Necronomicon fosse una pura invenzione letteraria, il realismo con cui ne parla ha portato molti a credere che esistesse davvero. Negli anni, sono apparse false edizioni del libro, con dettagli inventati da altri autori, come lo scrittore Colin Wilson e l’occultista Kenneth Grant. Anche alcune librerie occulte hanno venduto versioni apocrife del grimorio, alimentando il mito.
  • Citazioni Ricorrenti e Collaborazioni Letterarie
    Lovecraft permise ad altri scrittori amici, come August Derleth e Robert E. Howard, di citare il Necronomicon nelle loro storie, creando una sorta di mitologia condivisa. Questo uso collettivo rafforzò l’idea di un libro proibito che attraversava diverse epoche e autori, contribuendo al suo alone di mistero.
  • Influenza Culturale e Adattamenti
    Il Necronomicon è diventato un simbolo dell’occulto e del proibito anche fuori dalla narrativa di Lovecraft. Appare in innumerevoli film, fumetti, giochi di ruolo e videogiochi. Forse uno degli esempi più noti è il film The Evil Dead di Sam Raimi, dove il libro dei morti è una versione liberamente ispirata al Necronomicon.
  • Lovecraft e il Fascino della Finzione Occultistica
    Lovecraft adorava creare finzioni convincenti. Con il Necronomicon, ha mescolato elementi di mitologia, occultismo e pseudostoria in modo così credibile che persino studiosi e appassionati di esoterismo hanno finito per credere nella sua autenticità. Questo effetto è stato amplificato da riferimenti ambigui e dettagli volutamente oscuri che lasciavano spazio all’immaginazione.

Cronologia delle principali pubblicazioni

  • 1917: Inizia a scrivere i primi racconti tra cui “The Tomb” e “Dagon”.
  • 1921: Completa “The Outsider”, uno dei suoi racconti più noti e simbolici.
  • 1926: Scrive “The Call of Cthulhu”, racconto manifesto dell’orrore cosmico.
  • 1928: Pubblica “The Dunwich Horror”, che arricchisce il mito lovecraftiano.
  • 1930: Completa “The Whisperer in Darkness”, esplorando il confine tra fantascienza e horror.
  • 1931: Scrive “At the Mountains of Madness” e “The Shadow over Innsmouth”, capolavori della narrativa weird.
  • 1936: Termina “The Haunter of the Dark”, ultimo racconto pubblicato in vita.

Aneddoti e curiosità sulla produzione lovecraftiana

Nonostante la sua influenza, Lovecraft in vita non godette di grande successo. Fu solo grazie a un ristretto gruppo di amici e collaboratori, come August Derleth e Robert E. Howard, che la sua opera venne preservata e divulgata. Un particolare curioso riguarda la genesi del “Necronomicon”, il famigerato libro maledetto inventato da Lovecraft: molti appassionati, nel corso degli anni, hanno creduto che fosse reale, al punto da invadere biblioteche e librerie alla sua ricerca. L’autore stesso si divertiva a perpetrare il mito del Necronomicon, inserendolo spesso nelle sue storie come testo arcano e proibito.

La produzione di Lovecraft ha ispirato innumerevoli opere in vari media. Tra gli adattamenti più significativi ricordiamo:

  1. “Re-Animator” (1985), film di Stuart Gordon basato sul racconto “Herbert West – Reanimator”.
  2. “The Call of Cthulhu” (2005), un film muto che riproduce fedelmente l’atmosfera del racconto originale.
  3. “Lovecraft Country” (2020), serie televisiva basata sul romanzo di Matt Ruff che esplora il razzismo e l’orrore lovecraftiano.
  4. “Bloodborne” (2015), videogioco di FromSoftware che trae ispirazione dall’estetica e dai temi lovecraftiani.
  5. “The Dunwich Horror” (1970), un classico dell’orrore basato sull’omonimo racconto.

L’eredità di H.P. Lovecraft continua a esercitare un fascino inquietante e persistente. L’orrore cosmico da lui concepito ha spostato il terrore dalle creature mostruose all’indifferenza dell’universo, ridefinendo la paura e creando un immaginario collettivo unico, destinato a perdurare nel tempo.

Il pantheon ideato da H.P. Lovecraft costituisce il fulcro della sua mitologia, popolata da entità cosmiche che incarnano l’insignificanza dell’umanità di fronte all’immensità dell’universo. Queste divinità possono essere suddivise principalmente in due categorie: i Grandi Antichi e gli Dei Esterni.​

I Grandi Antichi

I Grandi Antichi sono creature semidivine giunte sulla Terra da lontane stelle prima dell’avvento dell’umanità. Hanno dominato il pianeta per ere, edificando città ciclopiche come R’lyeh, ora sommersa negli abissi oceanici. A causa di mutamenti cosmici, sono stati costretti a ritirarsi in un sonno profondo, in attesa che le stelle tornino a essere propizie per il loro risveglio. Tra i più noti Grandi Antichi vi è Cthulhu, descritto come una gigantesca creatura con sembianze di polpo, drago e umanoide, il cui culto è mantenuto vivo da sette segrete in tutto il mondo.

Gli Dei Esterni

Gli Dei Esterni rappresentano entità ancora più potenti e remote, spesso indifferenti alle vicende umane. Dimorano al di fuori della nostra realtà e sono associati al caos primordiale. Il più prominente è Azathoth, il “Demone Sultano”, una massa informe che danza eternamente al centro dell’universo al suono di flauti blasfemi. Un’altra figura significativa è Nyarlathotep, il “Caos Strisciante”, messaggero degli Dei Esterni, noto per le sue innumerevoli manifestazioni e per la sua interazione più diretta con l’umanità.

Influenza e Collaborazioni

Lovecraft incoraggiava altri scrittori a contribuire alla sua mitologia, portando alla creazione di ulteriori divinità e creature che arricchirono il suo universo narrativo. Questa collaborazione ha reso il pantheon lovecraftiano un mosaico complesso e interconnesso, riflettendo la vastità e l’orrore dell’ignoto che Lovecraft intendeva evocare.​

In sintesi, il pantheon di Lovecraft è una rappresentazione dell’orrore cosmico, dove l’umanità è vista come insignificante di fronte a forze antiche e incomprensibili, un tema che continua a influenzare profondamente la letteratura e la cultura contemporanea.

I Grandi Antichi: Sovrani Dormienti di Ere Perdute

I Grandi Antichi sono creature titaniche e semi-divine che abitavano la Terra molto prima della comparsa dell’uomo. Non sono dei nel senso tradizionale del termine, ma esseri extradimensionali o alieni il cui potere e la cui conoscenza trascendono la comprensione umana. Sono solitamente in uno stato di sonno o imprigionamento, in attesa che le stelle si allineino per risvegliarsi e riprendere il dominio sul cosmo.

Caratteristiche dei Grandi Antichi:

  • Immortalità e Torpore: Dormienti da epoche immemorabili, sono spesso vincolati da potenti sigilli o costretti al letargo per motivi cosmici.
  • Indifferenza e Malevolenza: Non agiscono per cattiveria, ma la loro natura è talmente aliena che le loro azioni risultano distruttive o incomprensibili agli esseri umani.
  • Culto e Adorazione: Venerati da sette occulte e popoli primitivi, i Grandi Antichi promettono conoscenze proibite e poteri oscuri ai loro devoti.

I Grandi Antichi più noti:

  1. Cthulhu: Il più iconico tra i Grandi Antichi, Cthulhu è descritto come una creatura ciclopica con testa di polpo, tentacoli, ali di drago e un corpo massiccio e squamoso. Dorme nelle profondità dell’Oceano Pacifico, nella città sommersa di R’lyeh. Secondo il racconto “The Call of Cthulhu”, egli attende il momento in cui “le stelle saranno allineate” per risvegliarsi e dominare il mondo. La sua stessa immagine può portare alla follia chiunque la contempli troppo a lungo.
  2. Hastur: Chiamato anche “Colui che non deve essere nominato”, è associato alla pazzia e alla decadenza. Il suo culto si intreccia con simboli come il Segno Giallo e la città maledetta di Carcosa. Sebbene Lovecraft lo menzioni brevemente, altri autori del suo circolo ne hanno espanso il mito.
  3. Yig: Il dio dei serpenti, temuto dagli indigeni delle terre desertiche americane. Chiunque profani i suoi luoghi sacri o danneggi i serpenti subisce terribili maledizioni.
  4. Shub-Niggurath: Nota come la “Capra Nera dei Boschi dai Mille Cuccioli”, è una divinità collegata alla fertilità e alla mostruosità, evocata attraverso oscuri rituali pagani.
  5. Dagon: Un dio dei mari, descritto come una gigantesca creatura anfibia adorata dai seguaci dei Deep Ones (“Profondi”), una razza ibrida tra umani e creature marine.

Gli Dei Esterni: Entità Primordiali del Caos e della Follia

Gli Dei Esterni sono entità molto più potenti e incomprensibili rispetto ai Grandi Antichi. Essi rappresentano l’indifferenza cosmica e il caos primordiale. Non sono governati da leggi morali o logiche e spesso incarnano il terrore dell’ignoto. La loro esistenza è legata a piani dimensionali remoti, oltre la comprensione umana.

Caratteristiche degli Dei Esterni:

  • Caos e Insanità: Sovente rappresentano forze cosmiche distruttive o caotiche, incuranti delle leggi dell’universo.
  • Provenienza Extra-Dimensionale: Si trovano al di fuori dello spazio e del tempo, dimorando in piani esistenziali inconcepibili per la mente umana.
  • Indifferenza Assoluta: Non percepiscono l’uomo come minaccia o interesse, ma la loro mera esistenza è devastante per la sanità mentale.

I più celebri Dei Esterni:

  1. Azathoth: Il “Demone Sultano”, il più potente tra gli Dei Esterni. Vive al centro dell’universo, una massa informe e cieca che danza eternamente al suono di flauti alieni, circondato da divinità minori che lo servono. Rappresenta il caos primordiale, cieco e stupido.
  2. Nyarlathotep: Il “Caos Strisciante”, è l’unico degli Dei Esterni a interagire attivamente con l’umanità. Contrariamente agli altri, è intelligente, astuto e maligno. Assume migliaia di forme, dalle più orribili alle più ingannevolmente umane. Manipola gli uomini per diffondere pazzia e distruzione.
  3. Yog-Sothoth: Il “Guardiano della Soglia”, onnisciente e onnipresente, conosce tutto il tempo e lo spazio. Viene spesso descritto come un insieme di sfere brillanti o luci pulsanti. È invocato nei rituali di evocazione e può donare potere e conoscenza, ma a un prezzo devastante.
  4. Shub-Niggurath: Sebbene a volte classificata tra i Grandi Antichi, è spesso associata agli Dei Esterni per il suo ruolo nella creazione e nella corruzione.
  5. Tulzscha: Una fiamma verde vorticosa che appare durante i rituali arcani. Meno prominente di altre divinità, ma altrettanto terribile.

Differenze e Connessioni tra Grandi Antichi e Dei Esterni

  • Grandi Antichi: Legati alla Terra e in attesa di risvegliarsi; il loro potere è immenso ma limitato. Sono alieni o creature extraplanari che dormono in letargo.
  • Dei Esterni: Forze primordiali e cosmiche, onnipresenti e indifferenti. Rappresentano il caos universale e il terrore dell’infinità.
  • Nyarlathotep è l’anello di congiunzione tra i due gruppi: pur essendo un Dio Esterno, interagisce con la realtà terrena e incarna il male attivo e manipolatore.

Il pantheon di Lovecraft è unico nel suo genere perché rappresenta l’indifferenza cosmica e l’impossibilità dell’uomo di comprendere l’universo. Non si tratta di dei benevoli o giusti, ma di forze indifferenti o ostili. Questo concetto ha reso Lovecraft il padre dell’orrore cosmico, trasformando il terrore da semplice paura del soprannaturale a orrore esistenziale di fronte all’insignificanza dell’umanità.

Nyarlathotep

Nyarlathotep è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del pantheon lovecraftiano, e incarna perfettamente il concetto di terrore cosmico elaborato da H.P. Lovecraft. È una figura centrale nel ciclo dei Miti di Cthulhu e si distingue dagli altri Dei Esterni per la sua natura attiva, manipolatrice e profondamente malvagia.

Nyarlathotep appare per la prima volta nel racconto omonimo, Nyarlathotep (1920), in cui Lovecraft descrive una figura inquietante e carismatica, capace di scatenare il caos e la follia semplicemente rivelando verità proibite. A differenza di altre divinità lovecraftiane, è un’entità dinamica che interagisce direttamente con l’umanità, spesso assumendo forme umane o simili.

Caratteristiche Distintive:

  • Messaggero degli Dei Esterni: Viene spesso definito “Il Caos Strisciante” o “L’Emissario degli Dei Esterni”. Agisce come portavoce o avatar delle entità più potenti e insondabili, come Azathoth e Yog-Sothoth.
  • Mille Volti e Manifestazioni: Nyarlathotep può assumere innumerevoli forme. Lovecraft stesso ne cita almeno mille, dalle più orribili a sembianze umane ingannevolmente affascinanti.
  • Intelligenza e Sadismo: È dotato di un’intelligenza astuta e manipolatrice, a differenza di molte altre divinità lovecraftiane, che sono caotiche o indifferenti. Nyarlathotep gode nel corrompere, ingannare e tormentare l’umanità, diffondendo pazzia e distruzione.
  • Immortalità e Invulnerabilità: Come entità cosmica, è immortale e immune a qualsiasi tipo di attacco fisico o mistico concepibile dall’uomo.

Le Mille Forme di Nyarlathotep

Nyarlathotep è noto per essere un mutaforma supremo. Alcune delle sue manifestazioni più famose includono:

  1. L’Uomo Nero: Spesso raffigurato come un uomo alto, magro e sinistro, con tratti orientali o egiziani, un sorriso inquietante e uno sguardo penetrante. In questa forma, appare come un ciarlatano o un profeta che diffonde dottrine blasfeme e conoscenze proibite.
  2. Il Faraone Nero: Un’apparizione inquietante di un faraone egizio che rivela conoscenze arcane e demoniache, spesso associato a rituali oscuri e culti segreti.
  3. La Bestia Mascherata: Un essere informe e mostruoso coperto da una maschera grottesca. Questa forma è spesso usata per incutere terrore puro e primordiale.
  4. L’Avatar Oscuro: Una creatura tentacolare e blasfema, simile alle descrizioni dei Grandi Antichi, con la capacità di evocare incubi e manifestazioni terrificanti.
  5. Il Caos Strisciante: Una manifestazione informe fatta di tenebre viventi che si muove come un’ombra minacciosa, distruggendo la sanità mentale di chiunque la contempli.

Nyarlathotep nelle Opere di Lovecraft e degli Altri Autori

Oltre al racconto “Nyarlathotep” (1920), la divinità compare in numerose opere di Lovecraft e di altri autori che hanno contribuito ai Miti di Cthulhu:

  • The Dream-Quest of Unknown Kadath (1927): Nyarlathotep appare come il principale antagonista che tormenta Randolph Carter, manipolandolo nei mondi dei sogni.
  • The Haunter of the Dark (1936): Qui si manifesta come una presenza oscura evocata da un cristallo nero, chiamato “Shining Trapezohedron”, che porta follia e morte.
  • The Shadow Out of Time (1936): Viene accennato come una forza temuta dalle antiche razze della Terra.
  • The Fungi from Yuggoth (1929-1930): Una serie di poesie che evocano il suo potere e la sua influenza corrotta.

Molti autori successivi, come August Derleth, Ramsey Campbell e Brian Lumley, hanno ampliato il suo mito, rendendolo una figura sempre più centrale nei Miti di Cthulhu.

Il Ruolo di Nyarlathotep nel Pantheon Lovecraftiano

A differenza degli altri Dei Esterni che rappresentano forze caotiche e imperscrutabili, Nyarlathotep si distingue per il suo interesse attivo nelle vicende umane. È il ponte tra il mondo umano e l’orrore cosmico, una guida ingannevole che attira i mortali verso la follia e la distruzione.

Nyarlathotep incarna:

  • La Manipolazione e il Tradimento: Non si limita a distruggere, ma trae piacere dal corrompere lentamente e con crudeltà chiunque lo invochi o lo incontri.
  • La Seduzione del Sapere Proibito: Promette conoscenze arcane e potere, ma queste rivelazioni conducono inevitabilmente alla follia.
  • L’Intermediario Tra Uomini e Dei: Porta il volere degli Dei Esterni agli uomini e viceversa, agendo spesso come antagonista diretto in molte storie.

Nyarlathotep nella Cultura Popolare

Nyarlathotep ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare e nei media moderni:

  • Giochi di Ruolo: Il gioco “Call of Cthulhu” di Chaosium lo rende una figura centrale, con molti scenari incentrati sui suoi culti e le sue macchinazioni.
  • Videogiochi: In titoli come “Bloodborne” e “Eternal Darkness”, è evidente l’influenza della sua figura.
  • Anime e Manga: Serie come “Demonbane” e “Haiyore! Nyaruko-san” lo ritraggono in versioni che vanno dall’horror al parodistico.
  • Letteratura e Cinema: Compare in numerose opere ispirate ai Miti di Cthulhu e in adattamenti cinematografici o televisivi.

Nyarlathotep è una delle creazioni più affascinanti e disturbanti di H.P. Lovecraft. Lungi dall’essere un semplice mostro cosmico, rappresenta l’inganno, il terrore psicologico e l’orrore della conoscenza proibita. La sua natura camaleontica e maligna lo rende un antagonista perfetto, capace di distruggere non solo il corpo, ma anche la mente e l’anima.

Miti di Cthulhu

I Miti di Cthulhu rappresentano un universo letterario condiviso che nasce dalle opere di H.P. Lovecraft e si espande grazie alla creatività di numerosi autori, sia contemporanei che successivi. Questo ciclo di storie si concentra sull’orrore cosmico e sull’incontro con entità incomprensibili e potenti che abitano l’universo.

Lovecraft stesso non usò mai il termine “Miti di Cthulhu”: fu August Derleth a coniare questo nome dopo la morte dell’autore, sistematizzando e ampliando il pantheon lovecraftiano. Il risultato è una vasta rete di racconti interconnessi che esplorano il terrore, la follia e la fragilità della mente umana.

H.P. Lovecraft (1890-1937)

Lovecraft è il creatore dei Miti di Cthulhu e ha stabilito le basi dell’universo cosmico popolato da entità antiche e indifferenti. Ecco alcune delle sue opere fondamentali:

  1. The Call of Cthulhu (1928)
    • Trama: Un professore di lingue antiche scopre documenti che collegano culti oscuri e visioni apocalittiche alla misteriosa entità Cthulhu, dormiente nella città sommersa di R’lyeh. Quando le stelle si allineeranno, Cthulhu si risveglierà.
    • Temi: Paura dell’ignoto, insignificanza dell’uomo, orrore cosmico.
  2. The Shadow over Innsmouth (1931)
    • Trama: Un uomo visita il villaggio marittimo di Innsmouth, scoprendo un’orrenda fusione tra umani e creature marine chiamate Deep Ones. Il protagonista apprende di essere legato a queste creature da un’antica alleanza.
    • Temi: Degenerazione, razze ibride, eredità maledetta.
  3. The Dunwich Horror (1928)
    • Trama: In un villaggio isolato, Wilbur Whateley tenta di evocare Yog-Sothoth per aprire un portale interdimensionale. Gli abitanti del luogo devono combattere una creatura invisibile e mostruosa generata da Wilbur.
    • Temi: Magia oscura, corruzione della natura, entità indescrivibili.
  4. At the Mountains of Madness (1931)
    • Trama: Una spedizione antartica scopre resti di una civiltà antica, gli Elder Things, e apprende della loro guerra con i Shoggoth, esseri amorfi e mutaforma.
    • Temi: Conoscenze proibite, cicli di civiltà perdute, orrore cosmico.
  5. The Haunter of the Dark (1936)
    • Trama: Robert Blake esplora una chiesa sconsacrata e trova lo Shining Trapezohedron, un cristallo che evoca un’entità chiamata Nyarlathotep. La curiosità si trasforma in terrore e morte.
    • Temi: Conoscenza proibita, curiosità distruttiva, orrore ancestrale.

August Derleth (1909-1971)

Derleth, amico e collaboratore di Lovecraft, ha contribuito in modo significativo alla sistematizzazione dei Miti di Cthulhu. Ha interpretato le entità lovecraftiane attraverso una lente manichea, introducendo un dualismo bene-male assente nell’opera originale.

  1. The Lurker at the Threshold (1945)
    • Trama: Un uomo eredita una vecchia casa e si imbatte in misteriosi riti legati a Yog-Sothoth. Il protagonista si ritrova lentamente coinvolto in un incubo cosmico.
    • Temi: Magia oscura, possessione, inevitabilità del destino.
  2. The Trail of Cthulhu (1944)
    • Trama: Una serie di investigatori esplora vari culti dedicati a Cthulhu e cerca di prevenirne il risveglio.
    • Temi: Investigazione, minaccia apocalittica, resistenza contro il male cosmico.

Robert E. Howard (1906-1936)

Creatore di Conan il Barbaro, Howard integrò gli elementi lovecraftiani nei suoi racconti sword and sorcery, creando un legame tra gli dei primordiali e le ambientazioni fantastiche.

  1. The Black Stone (1931)
    • Trama: Un uomo visita un monolite nero in Ungheria e ha una visione di un rito blasfemo dedicato a un’entità antica.
    • Temi: Oscuri culti, antiche divinità, terrore primordiale.
  2. The Shadow Kingdom (1929)
    • Trama: Kull, il re atlantideo, scopre un complotto dei Serpent Men, esseri mutaforma adoratori di antiche divinità.
    • Temi: Tradimento, antiche razze, sovrapposizione tra fantasy e horror.

Clark Ashton Smith (1893-1961)

Smith, amico e corrispondente di Lovecraft, ha scritto racconti che fondono horror, fantasy e fantascienza, contribuendo ai Miti con un tono decadente e lirico.

  1. The Dark Eidolon (1935)
    • Trama: Un potente stregone evoca entità oscure per vendicarsi del despota che lo aveva umiliato anni prima.
    • Temi: Magia oscura, vendetta, decadimento morale.
  2. The Seven Geases (1934)
    • Trama: Un esploratore viene maledetto e costretto a servire una catena di orribili creature, inclusi gli Old Ones.
    • Temi: Insignificanza umana, servitù cosmica, ironia crudele.

Brian Lumley (1937-oggi)

Lumley ha reinterpretato i Miti in chiave horror moderno, creando nuove entità e personaggi, spesso con un approccio più orientato all’azione.

  1. Necroscope (1986-1995)
    • Trama: Un uomo con il potere di comunicare con i morti si scontra con vampiri lovecraftiani e culti occulti.
    • Temi: Vampiri, occultismo, poteri psichici.
  2. The Transition of Titus Crow (1975)
    • Trama: Titus Crow e Henri-Laurent de Marigny combattono i Miti di Cthulhu attraverso viaggi spazio-temporali.
    • Temi: Avventura, viaggio nel tempo, lotta contro il male cosmico.

I Miti di Cthulhu sono un organismo vivente che si è espanso grazie al contributo di molti autori. L’unione di stili e prospettive diverse ha arricchito l’universo lovecraftiano, mantenendolo vivo e in continua evoluzione. Il terrore cosmico e l’indifferenza degli dei verso l’umanità continuano a ispirare scrittori, registi, artisti e appassionati di ogni generazione.

Il concetto di terrore cosmico e l’idea dell’indifferenza degli dèi verso l’umanità, introdotti da H.P. Lovecraft, hanno permeato profondamente la cultura contemporanea, influenzando una vasta gamma di opere in diversi ambiti artistici. Ecco una panoramica di esempi significativi:

Letteratura:

  • Stephen King: Autore di numerosi romanzi horror, King ha spesso citato Lovecraft come una delle sue principali influenze. Opere come “IT” esplorano l’idea di entità antiche e potenti che sfidano la comprensione umana.
  • Neil Gaiman: Nel racconto “Shoggoth’s Old Peculiar”, Gaiman rende omaggio all’universo lovecraftiano con una narrazione che mescola umorismo e terrore cosmico.

Cinema e Televisione:

  • “Il seme della follia” (1994): Diretto da John Carpenter, questo film esplora la sottile linea tra realtà e follia, con chiari richiami alle tematiche lovecraftiane di conoscenze proibite e orrori indescrivibili.
  • “True Detective” (Stagione 1, 2014): La serie incorpora elementi di terrore cosmico, con riferimenti a “Il Re in Giallo”, un’opera che ha influenzato Lovecraft, creando un’atmosfera di inquietudine e mistero.

Fumetti:

  • “Providence” (2015-2017): Scritto da Alan Moore, questo fumetto è una reinterpretazione moderna delle storie di Lovecraft, esplorando il confine tra realtà e incubo attraverso una narrazione complessa e stratificata.

Musica:

  • Metallica: Brani come “The Call of Ktulu” e “The Thing That Should Not Be” sono ispirati direttamente alle opere di Lovecraft, evocando atmosfere oscure e misteriose.
  • Mayhem: L’album “De Mysteriis Dom Sathanas” (1994) è considerato una pietra miliare del black metal e riflette tematiche oscure e occulte, in linea con l’estetica lovecraftiana.

Giochi:

  • “Bloodborne” (2015): Questo videogioco incorpora elementi di terrore cosmico, presentando un mondo decadente popolato da entità sovrannaturali che sfidano la comprensione umana.
  • “Arkham Horror”: Un gioco da tavolo cooperativo ambientato nell’universo lovecraftiano, dove i giocatori affrontano minacce cosmiche e cercano di prevenire l’avvento di antiche divinità.

Arte:

  • H.R. Giger: L’artista svizzero, noto per il design della creatura nel film “Alien”, ha tratto ispirazione dalle atmosfere oscure e inquietanti presenti nelle opere di Lovecraft, creando immagini che evocano un senso di terrore cosmico.

Cultura Popolare:

  • “South Park”: Nella quattordicesima stagione, la serie presenta una parodia di Cthulhu, evidenziando come le creazioni di Lovecraft siano entrate a far parte dell’immaginario collettivo.

Questi esempi evidenziano come il terrore cosmico e l’indifferenza degli dèi verso l’umanità, concetti introdotti da Lovecraft, continuino a esercitare una profonda influenza su diverse forme d’arte e intrattenimento, ispirando creatori a esplorare l’ignoto e l’incomprensibile.